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Michele Cappiello

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Breve nota biografica e bibliografica

  a cura di Ileana Cappiello

 

Michele Cappiello nacque ad Orsara di Puglia, allora provincia d’Avellino, l’11/10/1861.

      Conseguita a diciannove anni presso la R. Scuola Normale di Foggia la Patente di maestro elementare di grado inferiore, e, a venti, quella superiore normale, iniziò subito la sua attività di insegnamento che svolse sempre in Orsara, salvo una breve parentesi dal 1887 al 1890 a S. Marco in Lamis (Foggia).

      Contemporaneamente frequentava, nel 1889, il primo corso nazionale di Lavoro manuale in Ripatransone, ottenendo, col massimo dei voti, il Diploma di abilitazione nelle elementari. Analogo titolo, ma per le Normali, otteneva in Avellino nel 1904.

      E di corsi nazionali di lavoro egli fu anche insegnante, al IV del 1892 a Ripatransone, al I di Avellino nel 1902, al III e al IV di Avellino rispettivamente negli anni 1904 e 1905.

      Infine nel 1908 diresse il V corso inferiore e superiore di lavoro manuale in Avellino.

Dal 1890 al 1897 esercitò, per incarico del Comune e a titolo gratuito, le funzioni di Direttore didattico e, grazie alla sua intelligente e vulcanica attività, rese queste scuole le prime del Circondario, dotandole, a sue spese, di una scuola di lavoro manuale, di una biblioteca circolante, per la quale sollecitò e ottenne aiuti da tutta Italia, di un Museo scolastico.

      Nel 1897 questo incarico non gli fu rinnovato perchè fu soppresso l’Ufficio. Ma egli lo riprese nel 1910, finchè nel ’21, a seguito di un concorso vinto, unico dei concorrenti della Provincia di Avellino, divenne direttore didattico governativo, con giurisdizione su sette Comuni.

      Il primo novembre del 1928 venne collocato a riposo su domanda, a 67 anni di età e a 43 di servizio attivo, prestato con passione e fedeltà a favore dell’educazione italiana, come egli annotava nel suo stato di servizio. E aggiungeva: “Vissuto nella Scuola e per la Scuola, attende ora ad altri lavori didattici, linguistici e storici che arricchiranno la lunga serie delle sue pubblicazioni, già lodate ed apprezzate da Autorità, da esperti e dalla stampa come da innumeri attestati”.

      Non si poteva in maniera tanto sintetica dire di più e meglio.

 Centinaia furono gli articoli, di argomenti pedagogico, didattico, storico e sociale, da lui pubblicati su giornali e riviste del Regno, essendo stato dal 1908 al 1914 anche direttore de “Il Faro”, organo della Federazione magistrale irpina; altrettante sono le citazioni che egli meritò sulla stampa specializzata, e non solo italiana.

      Numerose le opere edite, nessuna di gran mole ma che, nel loro insieme, testimoniano l’ampiezza e la modernità dei suoi interessi e della sua cultura e lasciano intravedere la genialità e l’efficacia della sua azione educativa.

      L’elenco completo delle pubblicazioni è riportato in calce a questa nota, insieme a quello delle onorificenze e dei riconoscimenti.

      Tra le opere, non poche sono dedicate al lavoro manuale scolastico, che per lui era non solo efficace mezzo di educazione, ma anche momento importante di preparazione ad una attività lavorativa libera e consapevole.

      Per facilitarne l’introduzione nelle scuole materne ed elementari senza eccessivo dispendio per la comunità, inventò e fece costruire un banco completo. Esso era dotato di piccoli congegni meccanici che modificavano l’inclinazione del piano di appoggio e la distanza del sedile in modo da permettere che ogni attività scolastica, lettura, scrittura, disegno geometrico e ornato, lavoro, anche di officina, si svolgesse nelle condizioni più favorevoli per l’attività stessa e per il fanciullo.

      Negli asili infantili, esso poteva addirittura trasformarsi in un lettino per il riposo dei più piccini.

Per questa invenzione geniale ebbe alti ed ampi riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale. Meritò, infatti, lode speciale nel “Bollettino del Laboratorio di Pedagogia scientifica di Crevalcore” (fasc. V, 1903) ed ebbe registrato il suo nome accanto a quelli degli illustri dottori Pagliani, Beltrame e Celli che trattarono a fondo l’importante problema (Dizionario illustrato di Pedagogia, diretto in Milano dall’On. Credaro e dal Prof. Martinazzoli; fasc. VI, pag. 132).

      Un esemplare di questo banco è conservato dalla  figlia Italia, che ha intenzione di donarlo al Museo diocesiano S. Angelo di Orsara.

      Ma il lavoro manuale scolastico, per lui, in zone come Orsara e il Subappennino in genere, doveva essere finalizzato soprattutto alla pratica agricola, per la quale il banco sia pure completo non poteva essere di certo di sussidio. Perciò, da direttore didattico, fece istituire nei comuni di Orsara, Accadia e Monteleone dei campicelli sperimentali dove gli alunni, sotto la gudia illuminata del maestro (egli, in particolare, era anche abilitato all’insegnamento dell’agraria) e con l’aiuto di esperti agricoltori, imparavano a coltivare nel modo migliore la terra.

      Questa iniziativa è una delle tante che egli prese in favore della scuola di Orsara.ma di altre e altrettanto valide si fece promotore per la cittadinanza orsarese, per la cui elevazione umana, civile, culturale ed economica tanto si adoperò: fu presidente di Opere pie e società operaie, si impegnò perchè si incrementasse il risparmio e perchè i lavoratori orsaresi potessero godere dei timidi benefici che le leggi prevedevano, combattè l’ignoranza e la malattia, l’ignavia e la crudeltà verso gli inermi animali, insegnò l’amor di patria e la soldiarietà internazionale.

      Era il suo modo di testimoniare il suo attaccamento ad Orsara, così come atto d’amore era il ricercarne la storia sulle vecchie carte e nelle testimonianze archeologiche.

      Mi piace più chiudere questa nota ricordando che egli andava molto fiero dell’incarico di Ispettore onorario dei Monumenti di antichità e d’arte del Mandamento di Orsara di Puglia, e che in questa veste ricevette, il 17/12/1927, i compiacimenti e i ringraziamenti della R. Sovraintendenza alla Antichità di Campania per le importanti notizie date sul territorio di Orsara e per il rinvenimento di una statuetta di pieno rilievo, fusa in bronzo, intatta, raffigurante un Ercole, donata, perchè di pregio, al Museo Nazionale.

      Altri rinvenimenti importanti furono fatti nel 1928: una collezione di monete borboniche di argento, le più pregevoli donate anche esse al Museo Nazionale di Napoli e, infine, una iscrizione romana del tardo Impero, dedicata da tal Niceforo alla figlia Eufrosine morta all’età di due anni e sei mesi.

 

Pubblicazioni

 

  1. Banco completo da studio e da Lavoro, premiato con le maggiori onorificenze nelle Esposizioni Internazionali. Avellino, Tip. Pergola 1900 (Marsiglia 1902, Bordeaux 1902, lione 1903).
  2. Illustrazione del Banco completo, opuscolo dedicato a S. E. Guido Baccelli.
  3. Il lavoro manuale educativo e sue applicazioni, premiato in diverse Esposizioni. S. Severo 1890.
  4. Corso di Aritmetica e di Geometria applicata al Lavoro manuele,, per le elementari e complementari, premiato con una medaglia d’argento e due d’oro. Avellino 1896.
  5. L’avvicendamento nella direzione delle classi elementari, 1896.
  6. La prima educazione e l’asilo per l’infanzia. Ariano 1895.
  7. Diagnosi sociale e terapia morale, Ariano 1895.
  8. Dissolventi e coefficienti sociali.
  9. L’educazione morale, Avellino 1896.
  10. Il patronato scolastico, dedicato a S. E. Gianturco e pubblicato a cura del Municipio di Orsara. Ariano 1897.
  11. La Previdenza e le Casse di Risparmio postali, conferenza dedicata al S. E. Sineo.
  12. Il lavoro manuale nella Storia, conferenza dedicata ai Sovrani d’Italia e pubblicata a cura dei frequentanti il VI Corso di Lavoro educativo di Avellino. Avellino 1906.
  13. Apparecchi per l’insegnamento obbiettivo della planimetria, premiato nella Esposizione di Lione.
  14. Apparecchi per l’insegnamento obbiettivo della stereometria, premiato nella Esposizione di Lione.
  15. Sulla istituzione delle Cooperative Scolastiche in Provincia di Avellino, relazione e Statuto.
  16. Origini pedagogiche e finalità sociali del lavoro manuale, Avellino, Ed. Maggi 1909.
  17. Relazioni sul servizio della Cassa Op. Naz. Di Previdenza per gli operai in Porvincia di Avellino, Avellino 1910.
  18. Il Brigantaggio nel Napoletano dopo il 1860, Avellino 1923.

 

Sono stati inoltre pubblicati su diversi giornali e riviste del Regno, quale corrispondente, collaboratore e redattore capo, centinaia di articoli su questioni pedagogiche, didattiche e sociali.

 

 Onorificenze

 

1.      Medaglia di bronzo ai benemeriti dell’istruzione, concessa dal Ministero nel 1899.

2.      Diploma di Menzione Onorevole della Esposizione d’igiene di Napoli – 1900 – Banco scolastico.

3.      Medaglia d’oro della Esposizione internazionale di Roma – 1901 – Banco Scolastico.

4.      Medaglia d’argento dell’Esposizione internazionale di Roma – 1901 – Lavori scolastici.

5.      Diploma di Gran Premio con Medaglia d’oro della Esposizione internazionale di Lione – 1902 – Lavori didattici.

6.      Diploma di Gran Premio con Croce di merito della Esposizione internazionale di Lione – 1902 –Apparecchi per l’insegnamento della Geometria.

7.      Diploma di Gran Premio con Medaglia d’oro della Esposizione internazionale di Bordeaux – 1902 – Lavori didattici.

8.      Diploma d’onore con Croce di merito della Esposizione internazionale di Bordeaux – 1902 – Banco Scolastico.

9.      Diploma d’onore con Croce di merito dell’Esposizione internazionale di Marsiglia – 1902 – Banco Scolastico.

10.  Diploma di Gran Premio con Medaglia d’oro della Esposizione internazionale di Marsiglia – 1902 – Lavori didattici.

11.  Diploma di Membro della Giuria dell’Esposizione internazionale di Marsiglia – 1902.

12.  Diploma di Membro della Giuria dell’Esposizione internazionale di Bordeaux – 1903.

13.  Nomina a Cavaliere dell’ordine della Corona d’Italia, Roma 25/11/1915.

14.  Medaglia di bronzo con nastrino decorato da tre stellette conferita dall’Ufficio centrale per le notizie alle famiglie dei militari, Bologna giugno 1919.

15.  Medaglia di bronzo della O:R:I: in riconoscimento delle grandi benemerenze acquistate verso l’Associazione, 1920.

16.  Medaglia di bronzo conferita dal Comitato bolognese della prima Mostra nazionale del Linguaggio Grafico del fanciullo.