La civiltà dauna in mostra a Montecitorio

Fonte newsGargano

 ‘Pagine di Pietra’. È questo il titolo della mostra dedicata alla civiltà dei Dauni tra il VII e il VI secolo a.C. che sarà ospitata dal 2 al 18 marzo prossimi nella Sala della Regina della Camera dei Deputati a Roma.

Una cornice d’eccezione per le ‘Stele Daunie’, che si sposteranno così dal Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia alla Capitale proprio nei giorni dei festeggiamenti del 150simo anniversario dell’Unità d’Italia.

A presentare l’iniziativa (organizzata dalla Camera dei Deputati, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, dal Museo Nazionale Archeologico Castello di Manfredonia, in collaborazione con la Provincia di Foggia e con il sostegno del Comune di Manfredonia, della Fondazione ‘Karol’, della Fondazione ‘Banca del Monte’ di Foggia e della società consortile ‘Promodaunia’) saranno, mercoledì 2 marzo alle 10.30 presso la Sala della Lupa di Montecitorio, il presidente della Camera, On. Gianfranco Fini; il vicepresidente della Camera, On. Antonio Leone; il professor Lorenzo Braccesi, docente ordinario di Storia Greca all’Università degli Studi di Padova; il professor Angelo Bottini, già sovrintendente per i Beni Archeologici di Roma. Subito dopo il presidente Fini taglierà ufficialmente il nastro dell’evento, accompagnato dalla dottoressa Anna Maria Tunzi, direttrice del Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia e curatrice della mostra; dalla dottoressa Isabella Lapi, Responsabile Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici; dal Soprintendente Archeologo Antonio de Siena.

La mostra è stata allestita dagli architetti Giorgio Buccarella e Antonello D’Ardes, che hanno perseguito tenacemente l’obiettivo di dare alle ‘Stele’ una più adeguata collocazione e un più corretto approccio espositivo in grado di valorizzarle al meglio. L’allestimento, in linea con i dettami della moderna museografia, prevede infatti l’uso di strutture espositive che pur interferendo poco con le ‘Stele’ danno il giusto risalto ai graffiti, alle geometrie e ai colori presenti su tutte e quattro le facce, mediante l’uso sapiente di luce radente, e si completa con prodotti multimediali utili a fornire informazioni più approfondite sulla storia di queste importanti espressioni del patrimonio archeologico pugliese. “Siamo orgogliosi di poter esporre quelli che sono a tutti gli effetti i simboli più significativi della civiltà di Capitanata in una cornice tanto prestigiosa come la Sala della Regina di Montecitorio – afferma il presidente della Provincia, Antonio Pepe –.

Si tratta di un evento dallo straordinario valore simbolico, soprattutto per la sua concomitanza con i festeggiamenti per il 150simo anniversario dell’Unità d’Italia e dunque per la possibilità che questa mostra possa essere visitata, oltre che da turisti e cittadini della Capitale, anche dalle più alte cariche dello Stato e dai più importanti rappresentanti degli Stati esteri che saranno in visita nel nostro Paese. Un doveroso ringraziamento va dunque a tutti coloro i quali, a cominciare dalla dottoressa Tunzi e dalla presidenza della Camera dei Deputati, hanno reso possibile questa straordinaria occasione di conoscenza, valorizzazione e promozione del patrimonio storico e culturale della provincia di Foggia”.

La mostra sarà visitabile gratuitamente, come detto, dal 2 al 18 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00 (con ingresso sino alle 18.30); il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 14.00 (con ingresso sino alle 13.30); mercoledì 2 marzo dalle 14.00 alle 19.00 (con ingresso sino alle 18.30); domenica 6 marzo dalle 10.00 alle 19.00 (con ingresso sino alle 18.30). Al ritorno da Roma, poi, la mostra ‘Pagine di Pietra’ sarà inaugurata all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia, nell’ambito della Settimana della Cultura dal 9 al 17 aprile 2011.

Cosa sono le ‘Stele daunie’ Le ‘Stele daunie’ rappresentano la più significativa traccia della storia della laguna sipontina nell'età del Ferro, quando l'area si articolava in un sistema di alture emergenti dalla laguna collegate fra loro da canali navigabili. Dall'insediamento di Cupola-Beccarini, che alcuni propongono di identificare con Siponto preromana, e dalla vicina Salapia, provengono la maggior parte delle stele, testimonianza della civiltà daunia fra il VII e il VI secolo a.C. e, più in generale, della protostoria della penisola.

Rinvenute in superficie o reimpiegate in costruzioni rurali, il loro ritrovamento al di fuori dell'originario contesto di provenienza, ne impedisce oggi l'esatta comprensione; rimane ancora ipotetico il loro utilizzo come segnacolo tombale, ma è certo che le stele venivano infisse verticalmente nel terreno, come prova la mancanza di decorazione nella parte inferiore della lastra. Lavorate nella pietra calcarea estratta dalle vicine cave garganiche, le stele rappresentano in modo schematico una figura, forse il defunto, con gli avambracci piegati all'altezza della vita, ricoperta da una lunga veste ricca di decorazioni geometriche che funge da supporto ad un vero e proprio linguaggio per immagini.

Di forma rettangolare, completate da teste iconiche o aniconiche, mostrano sulle superfici principali oggetti quali armi o ornamenti che le qualificano come immagini maschili o femminili. Sulle prime campeggiano anteriormente il kardiophylax o pettorale e la spada, mentre nella parte posteriore appare un grande scudo di forma circolare variamente decorato. Sulle stele riferibili a soggetti femminili con le braccia guantate appaiono collane, fibule, pendagli e nastri.

Gli spazi lasciati liberi dalle decorazioni geometriche e dagli oggetti di corredo presentano momenti di vita quotidiana, come la molitura del grano, la filatura, la caccia e la pesca, scene di combattimento e raffigurazioni legate al culto dei morti e alle credenze ad esso connesse, più facilmente comprensibili quando si risolvono in rappresentazioni di processioni rituali, di esegesi più complessa quando riproducono immagini di credenze religiose o di fantasie popolari.

Ultimo aggiornamento Giovedì 17 Marzo 2011 16:08